Promozione dell’autocrazia egiziana in Libia e Tunisia

Abstract

Alla base di questo elaborato vi è un’analisi della promozione autocratica dell’Egitto di al-Sisi in Libia e Tunisia. A livello strutturale, il documento è diviso in tre parti: nella prima, la promozione dell’autocrazia egiziana viene analizzata a livello empirico in Libia e Tunisia. Per quanto riguarda la Libia, gli incentivi all’autocrazia hanno prevalso (addestramento delle forze armate e vendita di armi), anche se ci sono stati ricatti contro il maresciallo Haftar. Gli incentivi egiziani in Tunisia sono stati più deboli che in Libia: sono stati soprattutto diplomatici. Per questo è possibile affermare che c’è stata una forte emulazione di Saïed nei confronti di al-Sisi. Il documento passa poi a collocare i due casi all’interno della tipologia di Fossati (2022). Pertanto, è possibile giungere alla conclusione che la promozione dell’autocrazia egiziana in Libia è stata rigida fino al 2020, quando al-Sisi ha sostenuto solo Haftar, ma è diventata flessibile dopo il 2020, quando al-Sisi ha iniziato a negoziare con il governo di Tripoli. In entrambi i casi si tratta di relazioni di soft power. Come per la Tunisia, la promozione dell’autocrazia egiziana è flessibile con relazioni di soft power. Infine, viene presentata un’interessante valutazione del rapporto tra valori e interessi nella politica estera di al-Sisi nei due Paesi analizzati. La promozione dell’autocrazia egiziana è stata infatti quasi sempre ideologica, sia in Libia che in Tunisia, anche se gli interessi sono entrati in gioco nella seconda fase in Libia, quando al-Sisi ha moderato la sua posizione e ha iniziato i negoziati con il governo di Tripoli.